Ponti verso l’inclusione: scoprire le abilità dei bambini con autismo

Ogni bambino è un universo a sé e i bambini con autismo sono come dei piccoli astronauti che esplorano un pianeta un po’ diverso dal nostro: a volte trovano più difficile fare amicizia, parlare con gli altri o capire le regole del gioco, ma ognuno di loro ha delle abilità speciali, dei talenti unici che li rendono speciali.

Alcuni potrebbero essere molto bravi con i numeri, altri potrebbero avere una memoria incredibile o essere dei musicisti nati, tenendo presente che parliamo di una condizione che cambia il modo di vedere e di interagire con il mondo, ma non di una malattia.

Fare un passo alla volta: aiutare i bambini con autismo

L’autismo è un po’ come composto da tante parti diverse: quindi, come già detto, ogni bambino è unico e con i suoi punti di forza e le sue sfide. Magari ha difficoltà a guardare negli occhi o si concentra su alcune cose in modo molto intenso o preferisce stare da solo, ma con un po’ di pazienza e le giuste strategie, possiamo aiutarli a crescere e a sentirsi bene, e a vivere nella società nella maniera migliore per ognuno di loro.

Ci sono tanti modi per aiutare i bambini con autismo. Gli specialisti possono insegnare loro a comunicare meglio, a giocare con gli altri e a fare tante altre cose divertenti e anche a casa, possiamo creare un ambiente tranquillo e organizzato, dove il bambino si senta sicuro e al sicuro. Immaginate di costruire una piccola isola felice, dove tutto è chiaro e prevedibile.

Creare un ambiente favorevole è di un’importanza incredibile: a casa occorre che il bambino abbia un ambiente prevedibile e strutturato, con routine chiare e visive, può aiutare a ridurre l’ansia e a migliorare la comprensione del mondo circostante, soprattutto per i bambini che spesso trovano conforto nella prevedibilità. Considerando i sintomi dello spettro autistico, come la sensibilità ai cambiamenti e la difficoltà a gestire situazioni nuove, un ambiente familiare stabile diventa ancora più importante.

Ma lo è anche fornire al bambino opportunità di interazione sociale in un contesto sicuro e protetto, come gruppi di gioco o attività extracurriculari e a scuola, l’inclusione è un elemento chiave.
Un’educazione individualizzata, con l’ausilio di strumenti visivi e di supporto, può fare la differenza, ma anche collaborare con insegnanti e terapisti è essenziale per creare un percorso educativo personalizzato.

Tenendo sempre presente che ogni bambino impara con i suoi tempi, succede per tutti ma a maggior ragione per i bambini con lo spettro autistico. Alcuni progressi saranno piccoli, ma tutti importanti. l’importante è essere pazienti e costanti: basta rammentare che non siete soli in questo percorso.
Ci sono anche tante associazioni, gruppi di sostegno e professionisti pronti ad aiutarvi. Insieme, potrete fare grandi cose!

Insegnare ai bambini con autismo a socializzare

Insegnare ai bambini con autismo a socializzare è come guidarli in un nuovo mondo, un mondo fatto di relazioni e interazioni. È un percorso che richiede pazienza e creatività, ma i risultati possono essere davvero gratificanti.

Immagina di mostrare a un bambino come ci si fa un amico, come si saluta con un sorriso, come si fa un complimento o come si chiede un giocattolo in modo educato. Oppure potresti simulare situazioni quotidiane, come fare la spesa o andare al parco.

La comunicazione è un altro aspetto fondamentale: non solo le parole, ma anche i gesti, le espressioni del viso e il tono della voce sono importanti per interagire con gli altri. Puoi aiutare il bambino a comunicare in modo più efficace utilizzando immagini, oggetti o schede visive, ma anche inventare delle storie, dove il protagonista impara a gestire situazioni sociali difficili.

Ma non basta insegnare le regole del gioco, bisogna creare delle occasioni per mettere in pratica queste nuove abilità: quindi ad esempio, organizzare delle feste, dei giochi di gruppo o iscriversi a delle attività extrascolastiche può essere un modo divertente per fare nuove amicizie.

E la famiglia? Il ruolo dei genitori è determinante. Fornire ai genitori gli strumenti e le strategie necessarie per supportare il bambino a casa è un passo essenziale per il successo di qualsiasi intervento. Come anche collaborare con gli insegnanti e con gli altri professionisti coinvolti nel percorso del bambino, è di primaria importanza per creare un ambiente favorevole.

Handicap vs. Disabilità: dove si colloca l’autismo e quali sono le terapie?

La distinzione tra handicap e disabilità è spesso oggetto di dibattito ma in generale, l’handicap si riferisce alla limitazione di una o più funzioni vitali, mentre la disabilità indica la difficoltà di una persona a svolgere attività quotidiane a causa di una condizione medica o di una disabilità
L’autismo è considerato una disabilità, in quanto può limitare la capacità di una persona di interagire e partecipare alla vita sociale.

Immagina un bambino che scopre il mondo con occhi diversi, un mondo fatto di dettagli, suoni e sensazioni a volte intensi e difficili da gestire, questo è un po’ come vivere con l’autismo. Per fortuna, la ricerca ha fatto passi da gigante e oggi sappiamo che un intervento precoce può fare davvero la differenza.

La ricerca sull’autismo è in costante evoluzione, portando a nuove scoperte e terapie:

  • terapie comportamentali: rimangono un pilastro fondamentale, ma vengono continuamente affinate e personalizzate per ogni bambino.
  • interventi basati sullo sviluppo: si concentrano sul potenziamento delle abilità naturali del bambino, come l’imitazione e l’interazione sociale.
  • farmaci: sebbene non esistano farmaci specifici per curare l’autismo, alcuni possono essere utilizzati per gestire sintomi specifici, come l’iperattività o l’ansia.
  • terapie complementari: alcune terapie complementari, come l’integrazione sensoriale o la terapia occupazionale, possono essere utili per migliorare la qualità di vita.
  • neuroscienze: la ricerca sulle basi neurali dell’autismo sta aprendo nuove strade per lo sviluppo di terapie più mirate e personalizzate.

Disclaimer: “Le informazioni presentate in questo articolo non sono destinate a sostituire il parere di un medico. Consulta sempre un professionista sanitario per ricevere consigli personalizzati.”

Fonti e Note bibliografiche:

  • Fondazione Italiana Autismo
  • ANGSA Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo
  • Libro: La diagnosi di autismo da Kanner al DSM-5 FR Volkmar, JC Mc Partland
  • Libro: Autismo e psicosi infantile F Tustin – 1994
  • L’autismo infantile Autori: R. Brotzu, G. Franceschini, E. Simiongini, M. Navarra.
  • Autismo infantile tra psicoanalisi e neuroscienze: osservazione clinica ed evidenza empirica | SpringerLink
  • Disturbi dello spettro autistico tra filosofia della medicina e delle neuroscienze | Rivista Italiana di Filosofia Analitica Junior
  • Libro: Storie Sociali per l’autismo. Sviluppare le competenze interpersonali e le abilità sociali C Smith – 2006
  • Il metodo Sviluppo Abilità Sociali (SAS): Primi dati di validazione su un campione di bambini con autismo. – SUPSI Instory
  • Abilità sociali e disturbo dello spettro dell’autismo: Una revisione sul ruolo dei Peer – Mediated Interventions