Chi è Elisabetta Pesarese, moglie di Fabio Concato da 40 anni

Elisabetta Pesarese e Fabio Concato stanno insieme dal 1980 e sono quindi coniugi da ben 40 anni.

Elisabetta Pesarese e Fabio Concato hanno da poco spento 40 candeline insieme, di anni di felice matrimonio, e quando un qualsiasi giornalista chiede loro di svelare il segreto di un matrimonio così longevo, Fabio Concato sorprende asserendo che l’alternanza di periodo di lontananza, allo stare sempre insieme, aiutando un rapporto di coppia perché aiuta l’un l’altro a sentire la mancanza e aumentare il desiderio di un abbraccio, bramando quando questo potrà avvenire di nuovo.

Questo sarebbe per Concato e la moglie Elisabetta, il segreto della loro unione, alla quale infatti il noto cantautore italiano, ha dedicato uno dei suoi maggiori successi, “Una Domenica Bestiale” e visto che, come ha rivelato più di una volta, considera il periodo del fidanzamento con la moglie, uno dei più felici della sua vita.

Il cantautore ha anche dichiarato che deve la sua carriera artistica alla moglie, e se non fosse per lei oggi starebbe sicuramente facendo un altro mestiere, visto che, proprio conoscendo Elisabetta Pesarese, Concato ha scritto la canzona più famosa che gli ha aperto le porte del successo e della fama.

 Fabio Concato e la moglie Elisabetta Pesarese sono genitori di due ragazze, oggi donne, Carlotta e Giulia.
Alla primogenita Carlotta, Fabio Concato ha scritto e dedicato un altro suo enorme successo, la canzone “Fiore di maggio”, mentre alla secondogenita “Giulia”, canzone che chiama con il suo nome.

Possiamo asserire che Concato sia molto innamorato delle sue figlie: il 24 maggio scorso scrive sul suo profilo Instagram: “Buon compleanno Fiore di Maggio”, per il compleanno della figlia Carlotta.

La scorsa estate Fabio Concato ed Elisabetta Pesarese inoltre, sono diventati nonni, della loro prima nipotina Nina Matilde, figlia della primogenita.

Ha anche affermato Concato, poco prima che avvenisse la nascita della nipote, che questo evento lo avrebbe vissuto, in un periodo storico come quello segnato da una pandemia mondiale, come la vita che va avanti nonostante tutto e, sottolineando, come il solo pensiero lo emozionasse.