L’umidità dell’aria è una misura importante da considerare in diversi contesti, tra cui industria, agricoltura ed edilizia.
Per comprendere appieno il ruolo dell’umidità dell’aria, è però essenziale fare delle chiare distinzioni tra umidità relativa e umidità assoluta.
Cosa si intende per umidità relativa e assoluta?
L’umidità relativa (UR) rappresenta la quantità di vapore acqueo presente nell’aria, rispetto alla massima quantità di vapore acqueo che essa potrebbe contenere, a una determinata temperatura e pressione.
L’umidità relativa viene espressa quindi con un valore percentuale e può variare da 0% (aria completamente asciutta) a 100% (aria completamente satura).
Ad esempio, un’umidità relativa del 50% indica che l’aria contiene la metà del vapore acqueo che potrebbe contenere con quello stato di temperatura.
L’umidità assoluta (UA) si riferisce invece alla quantità effettiva di vapore acqueo presente nell’aria, misurata in grammi per metro cubo (g/m³).
Tale parametro fornisce informazioni specifiche sull’effettiva quantità di acqua presente nell’aria, indipendentemente dalla sua capacità di contenimento.
L’umidità assoluta può quindi variare notevolmente in base alle condizioni climatiche e ambientali.
Come si misura il contenuto di umidità dell’aria
La misurazione dell’umidità dell’aria viene effettuata utilizzando uno strumento chiamato igrometro.
Esistono diversi tipi di igrometri, ma i due più comuni sono 2:
- igrometro a capello, che sfrutta la proprietà di allungamento o contrazione dei capelli umani o di alcuni peli di animali, in risposta ai cambiamenti di umidità. Il capello umano, esposto a un’umidità relativa compresa tra il 2,5% e il 100%, subisce infatti un allungamento. Con l’aumentare dell’umidità i capelli si allungano, mentre quando l’umidità diminuisce, si contraggono. Tale variazione viene quindi trasmessa a un indicatore o a un sistema di misurazione, che genera la lettura dell’umidità relativa.
- Igrometro elettronico, che utilizza sensori elettronici per rilevare l’umidità. Essi misurano la conducibilità elettrica o altre proprietà fisiche, che variano a seconda del quantitativo d’umidità presente nell’aria. I dati raccolti vengono quindi convertiti in una lettura dell’umidità relativa.
L’umidità dell’aria incide anche sul processo di deumidificazione industriale
Tutte queste premesse doverose, per arrivare all’argomento di oggi, e cioè l’importanza dell’umidità dell’aria nella produzione industriale.
L’umidità dell’aria svolge infatti un ruolo fondamentale in alcuni processi specifici di produzione industriale.
In molti ambienti produttivi, un’umidità elevata può causare problemi, tra cui la formazione di condensa, la proliferazione di muffe e batteri, la corrosione dei materiali e il deterioramento delle merci sensibili all’umidità.
La deumidificazione industriale risulta quindi necessaria, per mantenere le condizioni ambientali a un livello accettabile e non intaccare il lavoro.
Questo processo industriale viene generalmente svolto utilizzando dispositivi chiamati deumidificatori.
I deumidificatori industriali rimuovono l’umidità in eccesso, prelevandola dall’aria e riducendo così l’umidità relativa, per arrivare al livello prestabilito a seconda dei casi.
Esistono diversi tipi di deumidificatori utilizzati nell’industria, tra cui:
- deumidificatori a refrigerazione,
- assorbitori,
- deumidificatori ad adsorbimento,
- deumidificatori chimici.
I deumidificatori a refrigerazione sono tra i più comuni. Funzionano facendo passare l’aria attraverso una bobina refrigerata, dove il vapore acqueo si condensa e viene raccolto. L’aria così deumidificata viene poi riscaldata e restituita all’ambiente. Questo processo riduce l’umidità relativa e abbassa il contenuto di umidità assoluta dell’aria trattata.
Gli assorbitori utilizzano invece materiali assorbenti, come il gel di silice, per catturare l’umidità presente nell’aria. Una volta che il materiale assorbente raggiunge la sua massima capacità, viene rigenerato tramite riscaldamento o esposizione a una corrente d’aria calda. Questo permette di rimuovere l’umidità accumulata e ripristinare la capacità di assorbimento del materiale.
I deumidificatori ad assorbimento utilizzano poi materiali porosi, in grado di assorbire selettivamente il vapore acqueo dall’aria. Il materiale viene poi riscaldato o esposto a una bassa pressione per rimuovere l’umidità. Questo processo è particolarmente efficace per ambienti con umidità estremamente elevata.
Infine, i deumidificatori chimici sfruttano reazioni chimiche per rimuovere l’umidità dall’aria: prodotti deliquescenti o essiccanti, che assorbono il vapore acqueo. A differenza degli altri deumidificatori, i deumidificatori chimici richiedono la sostituzione o la rigenerazione dei prodotti chimici per continuare a funzionare in modo efficiente.
Umidità dell’aria e produzione materie plastiche
In conclusione, l’umidità relativa e l’umidità assoluta sono concetti importanti per comprendere le caratteristiche dell’aria umida.
Un’accurata misurazione dell’umidità dell’aria è essenziale in molti settori, compresa l’industria, e può essere effettuata utilizzando diversi tipi di igrometri.
L’umidità dell’aria può influenzare significativamente i processi produttivi e la deumidificazione industriale, mira quindi a ridurne l’entità (sia dell’umidità relativa che di quella assoluta), per mantenere condizioni ambientali adeguate e prevenire problematiche da essa causate, ed evitare sprechi energetici.