Disturbi mentali: breve guida su come riconoscerli

Riconoscere i segnali che possono indicare la presenza di un problema psichico, quindi di un disturbo mentale, è il primo passo verso la ricerca di una soluzione. A prescindere dal fatto che si tratti di un disturbo duraturo nel tempo o momentaneo, è sicuramente importante comprenderlo al meglio per poter poi rimettersi in sesto e proseguire verso una vita ben vissuta. Fermo restando che, come vedremo nel dettaglio, è essenziale contattare un esperto per avere certezze in merito, ci teniamo a fornire una serie di indicazioni che possono andare a costituire una sorta di breve guida su come riconoscere i disturbi mentali. Vediamo nel dettaglio.

Segnali importanti

Non tutti i segnali che indicano la presenza di eventuali problematiche psichiche sono facili da riconoscere. Generalmente, però, la maggior parte delle patologie psichiatriche o comunque psichiche, è accompagnata da alterazioni del comportamento, oltre che, spesse volte, delle percezioni della realtà.

Quindi, qualora si avesse la sensazione di non essere nel pieno della salute o qualora si cominci a capire che qualcosa non vada nella nostra vita, possiamo leggere una serie di segnali interessanti. Proprio l’ascolto e quindi la comprensione di tali segnali possono essere importanti per prevenire e curare, poi, eventuali disturbi.

Tra i segnali più comuni, generalizzando, si possono citare: disturbi del sonno (sonnolenza continua o difficoltà a dormire); mancanza di motivazioni; cambiamenti repentini dell’umore; confusione continua; allontanamento dal resto delle persone; sfiducia nel prossimo, in particolare amici e parenti; non comprendere appieno i propri pensieri quotidiani; perdita di controllo nell’uso di alcol, medicine o droghe; sensazione di depressione.

Come abbiamo già detto, questi sono solo alcuni dei segnali che si possono palesare e ovviamente non per forza di cose, alla presenza di uno o più segnali di questo tipo, vuol dire che siano presenti eventuali problematiche psichiche. Certo è che, qualora si presentino uno o più di questi segnali, potrebbe essere importante rivolgersi ad un professionista che sia in grado di indirizzarci verso eventuali risoluzioni.

Trovare professionisti ed esperti delle terapie cognitivo comportamentali è ormai facile anche grazie alla rete: per esempio, se siede residenti a Milano, potrete trovare diversi esperti al link https://www.psicologi-italia.it/psicologo/lombardia/milano/

Terapia cognitivo comportamentale

Proprio la terapia cognitivo comportamentale, nota anche con l’acronimo di CBT, è una delle più efficaci terapia per la comprensioni e quindi il trattamento dei disturbi psicopatologici. L’approccio della disciplina a queste patologie prevede lo studio di una serie di relazioni tra emozioni e comportamenti dell’individuo, in modo tale da evidenziare problemi emotivi.

La terapia cognitiva cerca di spiegare come spesso possa coincidere il recupero del senso comune: difatti, la teoria di base è quella legata all’importanza delle distorsioni cognitive e alla rappresentazione soggettiva della realtà. Secondo tale approccio, non sono gli eventi a creare e poi mantenere delle problematiche psicologiche e comportamentali, ma questi sono influenzati dalle strutture cognitive dell’individuo. Lo stesso filosofo Epitteto aveva parlato di questo tipo approccio. La psicoterapia cognitiva è la spiegazione dei disturbi emotivi con l’analisi di pensieri ed emozioni.

Fonti: Castelfranchi C., Mancini F. e Miceli M. (2002), Fondamenti di cognitivismo clinico. Torino, Bollati Boringhieri.

Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”.