Sommersby è un adattamento americano di un film francese del 1982, Il ritorno di Martin Guerre, pellicola basata su una vera storia del XVI secolo che ha anche generato un saggio e un’operetta, un’opera teatrale e due romanzi.
La versione francese esplorava il tema del matrimonio. Qui, nella rivisitazione americana, il tema principale è la nobiltà del sacrificio.
Nella scena di apertura del film, Jack Sommersby (Richard Gere) viene accolto calorosamente nella sua comunità del Tennessee due anni dopo la fine della Guerra Civile.
Sua moglie Laurel (Jodie Foster) e il giovane figlio presumevano che fosse morto.
La loro riunione sembra forzata però e presto ci sono motivi per chiedersi se l’uomo che è andato in guerra è lo stesso che è tornato.
Tutti trovano che Jack sia molto cambiato, specialmente Laurel.
Un tempo marito violento e ubriacone, ora è tenero e amorevole. Una volta un egocentrico, ora è un visionario che escogita un piano per la coltivazione del tabacco per rilanciare l’economia disperatamente povera della sua città.
Annuncia persino che coloro che lavorano la sua terra – incluso uno schiavo appena liberato – potranno acquistare la proprietà una volta che arriverà il primo raccolto.
Il suo entusiasmo per questo progetto è così convincente che tutti i partecipanti sono disposti a separarsi dai pochi tesori che hanno salvato dagli Yankees, in modo da poterli scambiare con semi di tabacco.
Non tutti sono stregati da Sommersby. Il corteggiatore abbandonato di Laurel (interpretato da Bill Pullman) si propone di distruggerlo. I membri del Ku Klux Klan locale bruciano una croce davanti a casa sua a causa della sua parità di trattamento con i neri. Poi uno sceriffo arresta Sommersby per l’omicidio di un uomo in un’altra città.
Come scritto da Nicholas Meyer e Sarah Kernochan e diretto da Jon Amiel, Sommersby si presenta come un film ben recitato e drammaticamente avvincente.
Al processo, si suggerisce che Jack sia un impostore, non il vero Sommersby che ha commesso l’omicidio. Laurel, ora profondamente innamorata, è disposta a testimoniare che non è stato suo marito per salvargli la vita. Ma per essere assolto dal crimine, Jack deve ammettere di essere un mascalzone amorale, perdendo la fiducia dei cittadini.
Decide di prendere la punizione per il crimine piuttosto che rinunciare all’identità che ha ora stabilito.
Da un punto di vista del buon senso, questo sacrificio sembra una follia. Tuttavia, per quest’uomo, è un’opportunità per guadagnare con la morte il rispetto di sé che gli è sfuggito per tutta la vita.
Ancora più importante, questo atto si rivela creativo e nutriente. La comunità è salvata dal suo sacrificio.
Sommersby realizza il quasi impossibile dando sostanza in carne e ossa a questo tema spirituale serio e che fa riflettere.