Prestazione occasionale senza partita IVA: che cos’è e come funziona

Sulla prestazione occasionale senza partita IVA ancora oggi vi sono molte perplessità. Ad esempio, che cos’è? Come funziona realmente? Quel che è certo riguardo tale forma contrattuale, è di poter svolgere un’attività economica, purché sia saltuaria e quindi non continuativa.

La prestazione occasionale è una forma contrattuale regolamentata dall’articolo 54 bis, della legge del 21 giugno 2017, n. 96, che stabilisce le condizioni ideali affinché un lavoratore autonomo, associazione, professionisti ed imprenditori, possano lavorare liberamente pur non avendo partita IVA.

Come funziona la prestazione occasionale? Tutti i limiti imposti dalla Legge

Il funzionamento della prestazione occasionale senza partita IVA, di per sé è molto semplice. Purché il lavoro venga svolto di tanto in tanto (sporadicamente e senza nessuna prova di continuità), una persona fisica può regolarizzare la prestazione eseguita, a patto che oltre a non svolgerla quotidianamente, deve attenersi a tali limiti economici:

  • L’importo complessivo non può essere superiore a 5.000€.
  • La prestazione non può totalizzare oltre 2.500€ a favore del prestatore. Mentre per l’attività di steward in collaborazione con società sportive, il limite è 5.000€.

Proprio perché la prestazione è ritenuta “occasionale”, il lavoratore non è soggetto a nessun obbligo nei confronti dell’utilizzatore. Pertanto, non è possibile vincolare la persona fisica che presterà l’attività, ad alcun orario o giorno di lavoro.

Rientrato nella categoria di utilizzatori della prestazione occasionale senza partita IVA, i freelancer, liberi professionisti, lavoratori autonomi e professionisti, che hanno deciso di svolgere qualsiasi attività economica in forma saltuaria.

La ritenuta d’accordo della prestazione occasionale: in cosa consiste?

Indipendentemente dal fatto che una persona fisica decida di non aprire partita IVA, non significa che essa non dovrà pagare le tasse. Infatti, durante l’emissione della prestazione occasionale, vi è l’obbligo di versare il 20% come ritenuta d’acconto.

Se l’attività economica non venisse svolta come passatempo, la prestazione occasionale potrebbe essere un buon inizio per chiunque voglia lanciarsi nella carriera imprenditoriale e vorrebbe iniziare a piccoli passi e fidelizzando pian piano i primi clienti.

Riguardo la ricevuta occasionale, la Legge vuol essere più precisa e trasparente possibile. Poiché la durata e il termine “saltuario”, potesse risultare contorto, il lavoro occasionale è espresso in numeri: la persona fisica non potrà svolgere la sua attività economica, per un periodo massimo di 30 giorni annuali.

Questi sono tutti i limiti previsti dalla prestazione occasionale senza la necessità di aprire partita IVA.