La gestione della temperatura e dei livelli di umidità nelle aziende dove vengono eseguite attività produttive è uno degli elementi più importanti, specialmente in alcuni settori dove il proliferare di muffe e batteri potrebbe compromettere i prodotti e la salute dei lavoratori.
Per questo motivo è stata introdotta la normativa UNI EN 10339, che regola l’installazione e le operazioni di manutenzione degli impianti di climatizzazione e condizionamento a livello industriale. Nelle prossime righe riporremo il nostro focus sulla questione, analizzando che cosa si intende per climatizzazione industriale e quali siano i suoi ambiti di applicazione.
Che cos’è la climatizzazione industriale?
Questa pratica consiste nella gestione della temperatura all’interno di uno stabilimento produttivo dove il calore ed eventuali livelli di umidità elevati potrebbero compromettere il processo produttivo, il prodotto stesso o la salute dei dipendenti.
È scientificamente dimostrato, come riferito anche in questo articolo, che i batteri proliferano e tendono a diffondersi in condizioni di elevata umidità, alte temperature e presenza di ossigeno. Se sull’ultimo punto non si può agire, in quanto sarebbe impossibile lavorare in mancanza di ossigeno, la temperatura e i livelli di umidità possono essere regolati per prevenire tale fenomeno.
Esistono molte imprese specializzate in questo settore e se avete necessità di progettare l’impianto per l’attività di vostra proprietà, vi segnaliamo il sito di Giacomini Clima, realtà che offre diverse soluzioni di climatizzazione industriale con sede a Brescia. Tramite la pagina citata potrete scoprire le diverse soluzioni che è in grado di offrirvi, con l’opportunità di chiedere anche una quotazione per il vostro caso specifico.
Dobbiamo anche considerare che non tutti gli impianti hanno lo stesso costo e per questo motivo bisogna effettuare uno studio per identificare i fattori di surriscaldamento e umidità in azienda, l’altezza degli spazi chiusi e le dimensioni, in modo da riuscire ad identificare la soluzione migliore che possa avere gli effetti desiderati, con un occhio anche al consumo e all’efficientamento energetico dell’impresa.
Inoltre bisogna tenere anche presenti le dinamiche di funzionamento e i consumi energetici. Ad esempio, gli impianti installati dall’azienda appena citata sfruttano un sistema di ventilazione meccanico, che permette così di avere un enorme impatto a livello di risparmio energetico. L’aria fredda per climatizzare l’ambiente viene diffusa solamente ad altezza uomo (e ad altezza macchinari) in modo da ottimizzare al massimo il consumo energetico.
In quali casi è importante adottare dei sistemi di climatizzazione industriale?
A differenza di quella domestica, che viene installata per migliorare il comfort all’interno dell’abitazione, la climatizzazione industriale trova specifici casi dove è necessaria l’installazione di dispositivi ad hoc in grado di abbattere le temperature e prevenire la diffusione batterica.
Il primo caso che può venire in mente riguarda le attività produttive legate agli alimenti. Muffe, patologie e batteri possono infatti contaminare i prodotti che finiranno sulle nostre tavole, per cui temperatura e livello di umidità vanno tenuti sotto controllo.
Esistono anche le aziende dove è presente una catena produttiva o di stoccaggio del freddo, come depositi e magazzini alimentari. Anche qui nulla può essere lasciato al caso e bisogna agire per tenere la temperatura sotto una certa soglia per la conservazione dei prodotti.
Troviamo poi tutte quelle aziende dove sono presenti lavorazioni siderurgiche o di altri materiali: sebbene le elevate temperature non danneggino il prodotto, al contempo bisogna anche pensare alla salute dei lavoratori. Come affermato in questa pagina, bisognerebbe riuscire a lavorare costantemente con una temperatura compresa tra i 21 e i 23 gradi in modo da ridurre i rischi relativi a patologie e infortuni e su questo la climatizzazione industriale gioca un ruolo fondamentale.